Partendo dall’idea di invisibilità, intesa come incapacità di poter vedere e osservare alcuni dettagli, il progetto si sviluppa sull’idea che il laboratorio di ricerca e le persone che lo formano possiedono quasi una forma di invisibilità apparente, soprattutto in ambito scientifico, dove, nella maggior parte dei casi, si tende a mettere in evidenza prima gli obiettivi e i risultati della ricerca, trascurando il ruolo (spesso precario) e la soggettività delle persone che rendono possibile la ricerca stessa.
Ho deciso di sviluppare, insieme al team del laboratorio di genomica, un sistema astratto-visivo che descrivesse accuratamente i loro curriculum, andando ad organizzare ogni informazione specifica all’interno di piccole forme geometriche.
Questa operazione ha permesso di mostrare le varianti e le differenze tra i dieci componenti del laboratorio di genomica, esponendo, all’interno di una cornice, una carrellata di informazioni e dati organizzati; una sorta di fregio astratto che richiama e sottolinea il lavoro dei ricercatori, dove una delle principali operazioni della fase di ricerca è proprio quella di analizzare e comparare dati e numeri.
Il risultato della mia residenza consiste nella creazione di un sistema codificato, in cui ad ogni forma astratta corrisponde una precisa informazione; un sistema però che risulta incomprensibile senza un’operazione di decodificazione, proprio come l’azione di codifica e analisi effettuata dai ricercatori in laboratorio.
Le composizioni formate da forme e colori vivaci attirano l’attenzione ma rimangono segni indecifrabili senza l’apposita chiave di lettura che permette all’intero progetto di diventare visibile, rendendo i curriculum e la storia dei protagonisti non più “invisibili”.
Chi c’è dietro
di Marco Severgnini e Ingrid Cifola ricercatori del laboratorio di Genomica dell’Istituto di Tecnologie Biomediche del CNR di Milano
Raccontare l’invisibile: questa è la missione della scienza, trovare una chiave di lettura per rendere visibile ciò che non lo è.
Invisibile è il mondo della genomica, delle migliaia di informazioni racchiuse nel nostro codice genetico, il DNA, e che nel loro insieme ci rendono degli esseri unici, l’uno diverso dall’altro.
Invisibili siamo noi scienziati, la cui professionalità è troppo spesso negletta da chi non riconosce nel nostro ruolo un valore; invisibili siamo noi, che vediamo il nostro percorso professionale appeso a troppi anni di precarietà e di incertezza, senza un orizzonte definito. Ma, seppur così, ci siamo, con le nostre esperienze, con le nostre competenze, con le nostre vite.
Il lavoro di Lia è riuscito a rendere al meglio tutto questo. Così simili e così diversi: ciascuno di noi è una tessera, composta da tante mostrine, che nel ripetersi, l’una dopo l’altra, ci rendono unici.
Come il DNA, così siamo noi.
Lia Ronchi >
Genomica 2019
Acrilico su cartone, 163x30 cm