“Mi muovo in uno spazio senza tempo.
su di un orologio senza lancette
qui, i miei pensieri fanno giri lunghissimi
creano nuove immagini,
e combinazioni.
Nella mia città non esistono regole,
i tram fermano in un punto solo
e le macchine si muovono senza alcuna direzione.
Io cammino sopra strisce di pittura bianca
e osservo i residui di chi è passato prima
cerco di ricostruire le loro tracce
ma non ricordo quel che ho dimenticato.”
Bread crumbs (trad. “Briciole di pane”) è un’installazione fotografica che analizza la memoria umana nello spazio cittadino. In particolare, si immagina il percorso di un malato di Alzheimer che, perse le coordinate spazio-temporali, tenta di ricostruire la propria memoria attraverso dettagli trovati per strada. Come nella fiaba dei fratelli Grimm, questi elementi rappresentano le tracce di un cammino; lasciti personali che formano insieme una memoria collettiva, eredità della storia umana. Sono dunque mozziconi di sigaretta o pezzi di carta a diventare i fossili del contemporaneo.
Il lavoro nasce attraverso l’incontro con il laboratorio di Epidemiologia del CNR di Milano. Una delle più grandi scoperte fatte dal team di ricercatori riguarda la relazione inversa tra l’incidenza del cancro e la malattia dell’Alzheimer. La crescente indagine sulla malattia suggerisce un’associazione epidemiologica insolita tra cancro e alcune condizioni neurologiche, in particolare le malattie neurodegenerative legate all’età. I sopravvissuti al cancro hanno, infatti, un rischio inferiore del 20-50% di sviluppare il morbo di Parkinson e il morbo di Alzheimer e i pazienti con queste condizioni neurodegenerative hanno un’incidenza di cancro sostanzialmente inferiore. Questa scoperta ha permesso enormi passi avanti nella prevenzione e nella cura di entrambe le malattie.
Marta Galmozzi >
Bread crumbs, 2019
Installazione. Serie di nove stampe digitali su carta 400g, dimensioni variabili