Arte e Scienza: due mondi solo apparentemente lontani ma che molto hanno in comune, sostenuti entrambi dalla naturale spinta dell’uomo alla ricerca del vero, del bello, del bene, due mondi che racchiudono il sogno di raggiungere la verità. Quella verità sempre alimentata dal dubbio, da cui scaturisce un continuo desiderio di conoscenza e di intuizioni che diventano poi azioni per immaginare e rappresentare il mondo e il futuro dell’uomo.
Arte e ricerca scientifica sono due attività fondanti di una comunità e di un Paese, alla base del suo sviluppo sociale, economico e culturale. Eppure nel nostro Paese sono spesso in sofferenza. Per questo ho trovato particolarmente affascinante e innovativo il progetto di Agustin Sanchèz per l’Accademia di Belle Arti Giacomo Carrara e del CNR - ITB: giovani artisti ospitati nei sofisticati laboratori di altissima specializzazione dell’Istituto di Tecnologie Biomediche del CNR, un approccio diretto, quasi da “bottega artigianale” di una volta. Un incontro inconsueto, un dialogo non scontato tra l’artista e il ricercatore, nei luoghi dove si lavora su piccole molecole e proteine, sulle cellule e la loro riprogrammazione, tra bioinformatica e neuroscienze per studiare e combattere nuove e antiche malattie.
Il risultato è un racconto artistico corale che ci conduce in uno dei centri europei di ricerca più avanzata e che restituisce al pubblico, attraverso le sensibilità degli artisti e dei diversi linguaggi espressivi, una delle attività più complesse dell’uomo contemporaneo per “raccontare l’invisibile”.
Quell’invisibile ricerca i cui risultati saranno a beneficio di tutti.