L’universo è dentro me
L’invisibile esiste? oppure è qualcosa che sfugge alla nostra esperienza e percezione visiva?
Nella fisica quantistica, la scienza descrive la parte fondamentale del mondo che rimane occulta ai sensi e la cui comprensione sfugge alla ragione.
La questione permane forse ambigua, ma quando si parla di Quanto la nostra concezione classica dell’universo e tutte le nostre certezze potrebbero cambiare. Il Q mette in discussione il mondo ereditato dalla fisica classica, portandoci molto vicino ad una dimensione ultraterrena dove la materia perde la sua tangibilità diventando dunque un valore energetico che oscilla nel nostro universo. Questa considerazione se pur ancora in studio, evidenza una particella che assume un valore indeterminato, dove l’unico valore certo è proprio quello misurato nel momento in cui si osserva, quindi siamo noi a condizionare il dato?
Difficile confermarlo ma a quanto pare la questione rimane aperta.
Leggendo un’intervista fatta allo scrittore e fisico Fabrizio Coppola1, ho trovato citata una frase sulla quale mi vorrei soffermare: “l’universo è dentro me”, quest’ultima è presente nel testo di un brano musicale2, essa mi riconduce anni addietro a quando frequentavo i primi anni della scuola elementare. Di quegli anni ricordo una storia contenuta in un testo scolastico, che raccontava di una società, simile alla nostra, formata da microrganismi che viveva all’interno del nostro corpo, anche qui i bambini giocavano e andavano a scuola, dunque noi per loro eravamo l’universo e così riflettendo pensai che, anche noi, molto probabilmente fossimo all’interno di un’essere che a sua volta rappresentava il nostro universo. Questa fu la prima volta che il mio pensiero, a mia insaputa, si avvicinò alla fisica quantistica, riflessione che ricorre puntualmente al sentire frasi che eludono a questo racconto. “L’universo è dentro me” forse per qualcuno può sembrare un pò infantile, ma io la trovo fantastica.
In questo paradosso di possibilità, “Raccontare l’invisibile” esplora la scienza attraverso il lavoro di artisti e ricercatori, i quali, basandosi sul principio della condivisione di visioni e di saperi differenti, esplorano un mondo complesso, dove ogni artista attraverso il proprio linguaggio, racconta la ricerca scientifica di questo paradigma invisibile.
1 - Intervista a Fabrizio Coppola condotta da Barbara Marchand e trasmessa da RAI Radio 2 il 23/11/2003.
2 - I giardini di marzo, Lucio Battisti, pubblicato il 24 aprile 1972